Tenuta Garibaldi

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Dopo aver abbandonato la vita militare, Menotti (1840-1903), figlio primogenito di Anita e Giuseppe Garibaldi, si dedicò alla politica e all’agricoltura. Affrontò il risanamento e la bonifica della campagna intorno a Roma e qui si trasferì a Carano alla fine dell’800 dove costruì la sua tenuta.
Oggi questo suggestivo complesso costituisce un’importante testimonianza della stratificazione storica del territorio: dal passaggio dei Volsci (di cui sono stati rinvenuti resti di vasellame) al casale di origine romana, come ricorda lo stemma in facciata con le chiavi di San Pietro; dai ruderi del monastero medievale di San Cesareo alle strutture di fine Ottocento come il fontanile, il pozzo, il porcile, la suggestiva stalla e il forno recentemente restaurati.
In un’atmosfera quasi magica si trova la tomba-mausoleo che custodisce i defunti della famiglia.
La giovane chiesa di San Giuseppe, dipendente dalla Chiesa di San Pietro in Formis di Campoverde richiama ogni domenica la gente del posto per la celebrazione della messa.