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Galleria Civica di Arte moderna e contemporanea

La Galleria, ospitata nelle sale del Palazzo della Cultura, raccoglie opere dell’arte italiana del periodo tra le due guerre e in particolare degli anni Trenta.

Fondata nel 1937 come Pinacoteca di Littoria, grazie alle opere donate da varie istituzioni e dagli artisti invitati alla XX Biennale veneziana e alla II Quadriennale romana, la collezione venne in gran parte dispersa a causa degli eventi bellici.

Successivamente, prima con l’esposizione permanente delle opere residue e di quelle recuperate dall’Arma dei Carabinieri realizzata nel 1994, in occasione del 62° Natale della città di Latina, e poi attraverso un progetto di acquisizioni e di ulteriori donazioni avviato nel 1996, è stato possibile arricchire la Galleria di oltre 400 opere, che testimoniano le principali correnti del I e II dopoguerra (Acerbo, Cammarano, Capatti, Cisterna, Checchi, Colonna, Caruso, D’Angelo, Drei, Fettucciari, Forlani, Gallucci, Gamero, Gelli, Giuliani, Guberti, Marcucci, Marandolani, Martinuzzi, Martinez, Mazzei, Micheledixit, Mei, Mirabella, Nenci, Pellitteri, Pieraccini, Pincherle, Pinto, Prencipe, Rivaroli, Torresini, Karuz, Ziliotto).

Nel 1999 è stata istituita una sezione di arte contemporanea (arti figurative, arti applicate, fotografia e installazioni) con opere dal 1955 ad oggi, rappresentativa delle varie correnti artistiche. Vi sono esposte opere di Attardi, Benetton, Biancini, Calabria, Cantatore, Cappellini, Cesetti; Dova, Fiume, Fontanella, Monachesi, Montanarini, Purificato, Quaglia, Sassu, Sciltian, Treccani e di un nucleo significativo di artisti pontini, tra i quali Bertoncin e Saltarin.

Tra le opere da segnalare: le Annunciazioni di Pippo Rizzo e di Dyalma Stultus, le famiglie di Bruno Saetti e di Primo Conti, le opere divisioniste di Plinio Nomellini ed Ettore Ferrari, quelle chiariste di Francesco De Rocchi e Corrado Cagli, dei metafisici Angilotto Modotto, Arturo Nathan, Giorgio Peri, dei paesaggisti Achille Vertunni e Arturo Tosi e il nucleo delle sculture novecentiste di Lelio Gelli, Francesco Wildt, Mario Fioroni, Roberto Castagnino, Guido Galletti, Marino Marini.

Le attività di digitalizzazione delle opere sono state finanziate dalla Regione Lazio

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