Agli inizi degli anni Trenta del XX secolo, la grande industria Bombrini Parodi Delfino (BPD), fabbrica ausiliaria del Regno d’Italia, deve aumentare la produzione bellica per l’imminente guerra in Africa. Occorrono nuovi reparti di lavorazione e macchinari in dotazione alle maestranze incrementate di un migliaio di unità. Il primigenio Villaggio Industriale BPD del Governatorato di Roma si rivela così insufficiente ad ospitare i nuovi assunti, con i familiari al seguito.
Da qui la nascita nel 1935 del Comune autonomo di Colleferro, che incorpora porzioni dei Comuni di Valmontone, di Segni e di Paliano. Leopoldo Parodi Delfino sceglie il giovane ingegnere Riccardo Morandi, professionista romano in ascesa, per l’estrema competenza nel calcolo di strutture intelaiate in cemento armato, come progettista ideale per l’ampliamento della città.
Il primo Piano Morandi è del 1934. Riccardo Morandi si occupa della pianificazione ma anche della progettazione di gran parte delle strutture. Nasce, così, la Città Morandiana con gli edifici più importanti e significativi, tra cui: il Palazzo Comunale; la Casa del Fascio (oggi Caserma dei Carabinieri); la Chiesa di Santa Barbara; il complesso architettonico dell’Istituto Professionale Industriale, oggi Spazio Colleferro, con la Biblioteca Civica intitolata a Riccardo Morandi, il futuro Museo dello Spazio, la Scuola Giuseppe Mazzini; la Scuola Elementare GPD; la Casa della Madre e del Fanciullo; il Complesso del Mercato Coperto; l’Albergo Aurora; l’Albergo Mensa degli impiegati; l’Ospedale; l’Edificio Direzionale della fabbrica; l’Orfanotrofio; il Cinema Teatro; l’Albergo Periti e Commissariato; i dormitori per gli operai; il Convitto per le operaie; il Centro di Igiene Sociale; il Campo Sportivo; case a corte, case in linea, case a schiera, ville.
Il tutto nell’ambito di un sistema urbanistico pensato affinché i suoi elementi fossero funzionali a garantire il comfort abitativo dei lavoratori, la vita e le attività della comunità e il funzionamento dell’industria.
La dislocazione dei diversi edifici segue l’andamento delle curve di livello, privilegiando il soleggiamento e il paesaggio, con una stretta connessione tra morfologia del terreno e disposizione planimetrica delle funzioni.
L’architettura, mai celebrativa o ridondante, è caratterizzata da elementi specifici che, oltre agli influssi architettonici dell’epoca, la arricchiscono di connotazioni proprie, in una sperimentazione tecnica del progettista, resa possibile anche grazie all’ampliamento dei siti industriali.
Nel primissimo dopoguerra, Colleferro, città più volte bombardata, riprende la sua ascesa. L’industria BPD ha perso Leopoldo Parodi Delfino ma ha la necessità di ricominciare, ricostruire i reparti dello stabilimento, distrutti dalla guerra, dare nuovo impulso alla produzione, per risollevare l’economia aziendale e il morale degli uomini che vi lavorano.
Sarà ancora Riccardo Morandi, il progettista della ricostruzione, della rinascita, della crescita della città. Lo farà con il Piano degli anni Cinquanta che comprende il Piano INA Casa.
Oggi la Città di Fondazione è pressoché intatta, con uno stato di conservazione, uso e manutenzione degli edifici e delle strade sostanzialmente buono.
A tale scopo, la perimetrazione del Complesso Monumentale è volta alla tutela, alla valorizzazione e alla promozione del nucleo originario della città e del suo carattere identitario.
Per approfondimenti si può consultare il sito www.cittamorandiana.it con il suo Archivio Multimediale.