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Latina

Latina (già Littoria) è la prima città dell’Agro, nata nell’incertezza di interpretare il ruolo di borgo rurale di servizio o di una città giardino. Il destino del nuovo centro viene discusso sul balcone dell’edificio del Centro Antimalarico di “Quadrato del Cancello”, il 4 aprile del 1932, tra il Presidente dell’O.N.C. Cencelli e il capo del governo Mussolini, che propone di realizzarlo come qualcosa di “bello e funzionale” e, per questo motivo, destina l’Arch. Oriolo Frezzotti a diventarne l’ideatore. Il nodo gordiano viene sciolto dall’allora podestà Cencelli con la posa della prima pietra il 30 giugno 1932; mentre la definizione finale di città viene suggellata dall’inaugurazione del 18 dicembre dello stesso anno con la partecipazione fattiva di S.E. il primo ministro Benito Mussolini. L’ultima consacrazione a città arriva nel 1934, quando Littoria diventa capoluogo della nuova conquistata provincia. Lo schema urbanistico proposto ed attuato da Frezzotti per Littoria incarna la visione medievale dell’unità cosmologica fondata su un cerchio, in questo caso espressa in linguaggio moderno; così come il nome della città è pensato con un particolare significato mitologico: esso deriva dai “lictores”, istituiti al tempo della fondazione di Roma per rappresentare l’autorità civica. Frezzotti, sempre più convinto di rapportare la fondazione della città agli antichi riti latini, si rivolge all’artista più rappresentativo di questo filone storico – artistico: Duilio Cambellotti. Nella sua opera “La Redenzione dell’Agro”, Cambellotti sottolinea questa mitica ispirazione illustrando, al centro del suo racconto pittorico della redenzione, la piantumazione del leggendario fascio littorio.

Latina (già Littoria) è la prima città dell’Agro, nata nell’incertezza di interpretare il ruolo di borgo rurale di servizio o di una città giardino. Il destino del nuovo centro viene discusso sul balcone dell’edificio del Centro Antimalarico di “Quadrato del Cancello”, il 4 aprile del 1932, tra il Presidente dell’O.N.C. Cencelli e il capo del governo Mussolini, che propone di realizzarlo come qualcosa di “bello e funzionale” e, per questo motivo, destina l’Arch. Oriolo Frezzotti a diventarne l’ideatore. Il nodo gordiano viene sciolto dall’allora podestà Cencelli con la posa della prima pietra il 30 giugno 1932; mentre la definizione finale di città viene suggellata dall’inaugurazione del 18 dicembre dello stesso anno con la partecipazione fattiva di S.E. il primo ministro Benito Mussolini. L’ultima consacrazione a città arriva nel 1934, quando Littoria diventa capoluogo della nuova conquistata provincia. Lo schema urbanistico proposto ed attuato da Frezzotti per Littoria incarna la visione medievale dell’unità cosmologica fondata su un cerchio, in questo caso espressa in linguaggio moderno; così come il nome della città è pensato con un particolare significato mitologico: esso deriva dai “lictores”, istituiti al tempo della fondazione di Roma per rappresentare l’autorità civica. Frezzotti, sempre più convinto di rapportare la fondazione della città agli antichi riti latini, si rivolge all’artista più rappresentativo di questo filone storico – artistico: Duilio Cambellotti. Nella sua opera “La Redenzione dell’Agro”, Cambellotti sottolinea questa mitica ispirazione illustrando, al centro del suo racconto pittorico della redenzione, la piantumazione del leggendario fascio littorio.

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